A volte un vino lo si sceglie per il nome, altre volte per il vitigno, o per semplice preferenza... Altre ancora capita di sceglierlo per un colpo d'occhio all'etichetta, e lasciarsi così catturare dalla sua storia, viaggiando con la mente e il calice in mano
Agricola Caprera e Le Vasche, una storia abruzzese
Dopo la degustazione di pochi giorni fa del Montepulciano d'Abruzzo di Ausonia, continua il nostro approfondimento del vitigno e delle sue interpretazioni, e ci spostiamo leggermente di zona.
Ci troviamo infatti nella provincia di Pesaro, a Pietranico, a due passi dalla zona sud del Parco Nazionale del Gran Sasso, verso l'entroterra e relativamente lontano dal Mar Adriatico (circa 40 km).
Qui nasce nel recente 2013 l'Az. Agricola Caprera per mano del giovane Luca Paolo Virgilio, che dopo gli studi universitari decide di lasciare la città per dedicarsi a un più stretto rapporto con la natura, accompagnato da Alfonso Morelli.
Il luogo in cui si stabilizzano è decisamente singolare, e fa davvero venir voglia di farci un salto. In queste zone, infatti, il rapporto con la storia e la tradizione sono tangibili già passeggiando per le vigne, ove si possono intravedere i resti di grandi palmenti in pietra una volta atti alla pigiatura dell'uva.
Pare che le prime testimonianze scritte dell'utilizzo di queste strutture, letteralmente ricavate dalla roccia naturale per scavo, si attestino intorno al 1600. L'uva delle vigne, una volta giunta a maturazione e vendemmiata, era velocemente trasportata in questi palmenti posti tra le vigne stesse, per la pigiatura e successiva raccolta del mosto.
Queste, di fatto, erano le cosiddette Vasche. E proprio la graziosa rappresentazione di una di queste Vasche la troviamo nell'etichetta del Montepulciano d'Abruzzo da noi stappato.
Azienda giovane, idee chiare da apprezzare
Se l'azienda nasce nel 2013, i primi impianti delle vigne avvengono poi nel 2014. Per il Montepulciano vengono scelte piante per selezione massale di altri vecchi vigneti, poste in media collina, a circa 300-400 metri sul livello del mare. Zona d'influenza soprattutto delle montagne (tante) e dei boschi (tanti), piuttosto che del mare.
Ma ciò che maggiormente si apprezza, per chi come noi da sempre è attento ai temi di viticoltura sostenibile e di etica in senso più ampio, è il grande lavoro di rispetto del territorio/terroir.
Le zone altamente ventilate e poco umide sono solitamente meno inclini allo sviluppo di malattie, e questo aiuta nel limitare/eliminare l'utilizzo di chimica di sintesi in vigna.
A ciò si aggiunge l'utilizzo, da parte dell'Az. Agricola Caprera, di pratiche derivanti dalla filosofia biodinamica - senza alcuna aperta rivendicazione e/o certificazione - e in generale di rispetto della biodiversità del territorio (cosa ben più importante).
In cantina le pratiche enologiche sono limitate, e anche l'etichetta (in foto) riporta velocemente alcuni dei passaggi chiave della nascita di questo Montepulciano d'Abruzzo - quali la fermentazione spontanea e l'assenza di filtrazioni.
Vigne giovani dal sorso intenso per un'annata calda
Da premettere che, quando questo Montepulciano d'Abruzzo è stato stappato e degustato, molte di queste informazioni non le avevamo ancora cercate. E abbiamo anche apprezzato la gentilezza e disponibilità della proprietà nel raggiungerci tramite social per raccontarci qualcosa in più del vino e dell'annata - davvero, non succede spesso, e si apprezza sempre l'accortezza in più.
2017, annata molto calda e siccitosa, che unita a vigne decisamente giovani e a terreni e suoli compatti, pesanti e poco drenanti, hanno mandato in forte stress idrico le vigne. In viticoltura ciò significa grande difficoltà per la pianta, ma anche la possibilità di ottenere frutti molto densi e concentrati.
Ed è forse la prima cosa che, pur senza pensare all'annata in sé, avremmo detto portando il calice prima al naso, e poi in bocca.
Esuberanza organolettica all'olfatto, con gran gioco di piccoli frutti rossi - fragoline in primis - e frutti di bosco dalla trama leggermente più scura - ribes neri, more - ad approfondire. Calore, concentrazione, energia le sensazioni principali al palato. Attacco veloce e dritto, bel tannino pieno e maturo, e acidità fresca nonostante l'annata calda. Gran bel corpo, e una leggera pecca di lunghezza del sorso, che chiude abbastanza velocemente - senza lasciare tracce amare, in ogni caso.
Una bevuta interessante, che non fa impallidire per complessità ma dona un bel sorso concentrato e giocato sui sentori fruttati, che si fa decisamente godere.
Per dover di cronaca, riportiamo che a detta della proprietà l'annata 2018 sarebbe invece un mondo a parte, un'altra espressione differente di Montepulciano d'Abruzzo. E questa, per la nostra filosofia, è un'altra bella cosa: vini che riflettono l'andamento delle diverse annate sono vini che dimostrano onestà produttiva e attenzione al territorio. Insomma, non ci resta che aspettare l'occasione di provarlo!
E se vi abbiamo stimolato un po' di acquolina per questo vino, la sua storia e il suo territorio, siamo a vostra disposizione! Il Montepulciano d'Abruzzo "Le Vasche" 2017 di Caprera è sempre disponibile per l'asporto al prezzo di 17€. Scopritelo qui, e fateci sapere cosa ne pensate con un commento o una mail!
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