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Immagine del redattoreOmbre Rosse Parma

La sfida del Pinot Nero italiano: i risultati dalla degustazione in Ombre Rosse

Una battaglia durata due giorni, a suon di calici riempiti di Pinot Nero, di riflessioni sui vari territori e sulle impronte stilistiche dei diversi produttori. E la ricerca di un vincitore è stata meno facile del previsto.


Il Pinot Nero tra Trentino Alto Adige e l’Italia intera

È innegabile e incontestabile che il Pinot Nero abbia trovato, in Trentino e nell’atesino, un territorio capace di esprimerne al meglio le caratteristiche. Tuttavia, l’estro di differenti produttori e abili vignaioli ne ha portato la sua adozione anche in varie regioni d’Italia, con diversi esiti.

Da qui la nostra idea: porci come un luogo di incontro e di scambio di opinioni su tale vitigno, ponendolo nei calici dei principali fruitori, i nostri cari e amati clienti. Non sommelier e degustatori internazionali quindi, ma semplici eno-appassionati e amanti del buon bere e del buon vivere che in Ombre Rosse hanno sempre trovato ricerca e attenzione.

22 Pinot Nero, così suddivisi: 9 trentini, 5 alto atesini, 8 dal resto d’Italia.

In particolare, le ulteriori regioni coperte erano: Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia.

Il Pinot Nero, Re dei vitigni di qualità

È considerato un vitigno d’eccellenza, tra gli incontrastati Re del mondo del vino. Libri, capitoli, studi e ricerche scientifiche si sono scritte sul Pinot Nero, traduzione italiana dal francese Pinot Noir. Nome, questo, che identifica anche la sua origine: le prime testimonianze scritte risalgono infatti al 312 DC, anno in cui i cittadini di Autun, in Borgogna, citano un vigneto capace di produrre vini di qualità eccezionale. Ci troviamo a circa 40 minuti di auto da alcuni dei più famosi Cru di Borgogna, posti nei comuni di Puligny-Montrachet o Chassagne-Montrachet.

Certo passeranno diversi secoli prima che la vite a cui oggi diamo il nome di Pinot Nero venga pienamente domesticate e prenda la sua forma attuale. O meglio: una delle sue forme! Di fatto, è un vitigno che della variabilità ne ha fatto una peculiarità, e oggi se ne conoscono almeno 50 (cinquanta!) tipologie diverse per aspetto fogliare, pigmentazione delle bacche, produttività, etc.


Due giorni di degustazione in Ombre Rosse per il Pinot Nero

In due giorni ne abbiamo viste di tutti i colori, potremmo dire. Ed è stato un vero piacere aprire e sbicchierare così tanti calici di degustazione.

Ecco l’elenco delle aziende partecipanti, e dei vini presenti:

  • Abino Armani - Chizzola d’Ala (TN) - Pinot Nero “Santa Lucia” 2019

  • Borgo dei Posseri - Ala (TN) - Pinot Nero “Paradis” 2019

  • Casata Monfort - Lavis (TN) - Pinot Nero 2018

  • Castel Noarna - Noarna di Nogaredo (TN) - Pinot Nero 2016

  • Dall’O’ - Cavedine (TN) - Pinot Nero 2017

  • Longariva - Rovereto (TN) - Pinot Nero “Zinzele” 2016

  • Alfio Nicolodi - Cembra (TN) - Pinot Nero 2018

  • Pelz - Cembra (TN) - Pinot Nero 2016

  • Pravis - Lasino (TN) - Pinot Nero “Mandruzzo” 2018

  • Brunnenhof - Egna (BZ) - Pinot Nero 2018

  • Rebhof - Kastelbell (BZ) - Pinot Nero “Colsun” 2017

  • Stachlburg - Parcines (BZ) - Pinot Nero 2016

  • Petruskellerei - Bolzano (BZ) - Pinot Nero 2018

  • Rottensteiner - Bolzano (BZ) - Pinot Nero 2018

  • La Vrille - Verrayes (AO) - Pinot Nero 2015

  • Marchesi di Montalto - Costa Gallotti (PV) - Pinot Nero “Monsaltum” 2018

  • Amandum dai Morars - Gorizia (GO) - Pinot Nero 2016

  • Torre Fornello - Ziano Piacentino (PC) - Pinot Nero “Nero Lucido” 2012

  • Guado del Re - Suvereto (LI) - Pinot Nero “Senzansia” 2018

  • Podere Fortuna - Scarperia e San Piero (FI) - Pinot Nero “Coldaia” 2016

  • Mottura Sergio - Civitella d’Agliano (VT) - Pinot Nero “Magone” 2016

  • Murgo - Santa Venerina (CT) - Pinot Nero “Tenuta San Michele” 2016

Ottima l’affluenza e la partecipazione, e apprezzata anche la possibilità di acquistare le stesse bottiglie presenti in degustazione a un prezzo scontato durante il weekend. I nostri cari clienti hanno così avuto la possibilità di portare a casa un pezzo di degustazione, e continuare a deliziarsi anche durante la serata, nelle proprie abitazioni.

E interessanti anche le votazioni a fine degustazione, prontamente trascritte per essere infine conteggiate. Chi ha vinto?



La difficile elezione del Pinot Nero delle Ombre 2020

Veniamo al dunque, i vincitori. Le preferenze assolute, è stato chiaro già alla fine del primo giorno, erano per l’Alto Adige.

In particolare, il più alto numero di voti l’ha ricevuto il Pinot Nero 2018 di Brunnenhof, che si aggiudica quindi il titolo di Pinot Nero delle Ombre 2020! Menzione d’onore anche per il Pinot Nero 2016 di Stachlburg, secondo classificato della nostra degustazione.

Tra i trentini, il numero di voti più elevato l’ha invece ricevuto il Pinot Nero 2016 di Pelz, di cui apprezziamo spesso e volentieri anche le versioni in bollicine, cioè i suoi spumanti metodo classico.

Nel resto d’Italia è stata apprezzata invece la diversità che il vitigno riesce ad esprimere, e le varie espressioni che i produttori riescono a dare. Certo, tutto questo a scapito di una perdita della varietalità, cioè dei tratti più tipici a livello organolettico. Impulsi soggettivi dei singoli produttori, figli di diversi territori e terroir quindi. Ricordiamo con molto piacere la bevuta del Pinot Nero 2015 di La Vrille, ma è chiaro che nessuno di questi vini ha “vinto sugli altri”.

Un titolo che forse varrà poco per il mondo del vino, ma che ha un significato importante per noi: quello del divertimento dei nostri partecipanti!


Ricordiamo che il Pinot Nero 2018 di Brunnenhof è sempre presente in carta da Ombre Rosse Parma, e disponibile anche per l’asporto a un prezzo imbattibile. Lo trovate nella sezione dei vini rossi, o cliccando a questo link: Pinot Nero 2018 Brunnenhof

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