Dalla Borgogna provengono alcuni dei vini più ricercati al mondo: a innumerevoli denominazioni corrispondono altrettante sfaccettature. Con la nostra ultima degustazione abbiamo provato a esplorarne i vini e i vitigni...
Vini bianchi e rossi di Borgogna, a ridosso della zona arancione
A inizio febbraio, quando in Emilia-Romagna è stata data la possibilità di riaprire i locali al pubblico, subito il nostro pensiero è andato all'organizzazione di una degustazione a cui tenevamo molto.
La Borgogna è una di quelle zone vitivinicole che rappresentano l'eccellenza mondiale, e su questo non si discute. In maniera ancor più sorprendente, la Borgogna punta su pochissimi vitigni per esprimere il proprio successo. È invece sull'espressività del territorio, e dei singoli micro-territori (i Cru e i lieux-dit) che il gioco si fa divertente: centinaia di micro-denominazioni, singole espressioni territoriali, appezzamenti di vigne che anche a distanza di pochi passi possono dare risultati estremamente differenti.
Così, la complessità dei territori di Borgogna diventa il suo valore più prezioso, e il più interessante da esplorare e degustare.
Abbiamo così trovato in Tre Archi Distribuzione un partner di pregio per organizzare la nostra degustazione di vini di Borgogna, con l'obiettivo di realizzare una rassegna il più possibile organica e completa delle diverse aree territoriali.
Rassegna organica e completa che significa estendere l'area di degustazione non solo alla parte più "famosa" della Côte d'Or, ma anche all'area di Chablis a nord e all'area di Beaujolais a sud.
Le date scelte per la degustazione sono state sabato 20 e domenica 21 febbraio: purtroppo, l'incedere del covid e le relative restrizioni ci hanno costretto a condensare la degustazione in un'unica giornata, quella di sabato 20, prima di chiudere. Una giornata intensa, in cui i nostri amici clienti hanno "affollato" (seduti ai loro tavoli, senza assembramenti) la degustazione con interesse e partecipazione!
Una chiusura col botto, potremmo dire.
Borgogna da nord a sud, tra vini bianchi e vini rossi
La scelta delle etichette da degustare ha quindi seguito la logica della rappresentatività territoriale, cercando di coprire in maniera razionale più aree possibili.
Il risultato è stato quello di poter proporre in degustazione ben 24 etichette diverse, di 8 produttori.
13 vini bianchi, tutti da vitigno Chardonnay.
11 vini rossi, di cui 8 da vitigno Pinot Noir e 3 da vitigno Gamay.
Le etichette in degustazione, procedendo da nord verso sud, sono state le seguenti:
Domaine des Malandes - Chablis
Bourgogne Blanc 2017
Petit Chablis 2016
Chablis 2019
Chablis 1er Cru Vau de Vey 2018
Chablis 1er Cru Cote de Léchet 2018
Chablis 1er Cru Montmains Vielles Vignes 2017
Domaine Pierre Gelin - Fixin
Bourgogne Pinot Noir 2018
Fixin Village 2015
Fixin La Cocarde 2014
Gevrey-Chambertin Clos de Meixvelle 2014
Domaine Dominique Mugneret - Vosne-Romanée
Nuits-St-Georges 1er Cru Aux Boudots 2013
Domaine René Tardy - Nuits-St-Georges
Bourgogne Pinot Noir 2016
Bourgogne Hautes Cotes de Nuits Blanc 2012
Domaine Maurice Chapuis - Aloxe-Corton
Aloxe-Corton Rouge 2016
Chorey Les Beaune 2017
Meursault Blanc 2017
Puligny-Montrachet Blanc 2016
Domaine Xavier Monnot - Meursault
Maranges 1er Cru Clos de la Fussière 2017
Maison Auvigue - Fuissé
Macon Village 2016
Pouilly-Fuissé Les Chailloux 2017
Pouilly-Fuissé Vielles Vignes 2016
Domaine Richard Rottier - Romanèche-Torins
Beaujolais Brouilly 2017
Beaujolais Moulin à Vent Foudres 2017
Beaujolais Moulin à Vent 2016
Borgogna da nord a sud, i risultati della degustazione
Interesse elevato dei nostri amici clienti degustatori, dicevamo. Come nostro solito, destreggiandoci tra un tavolo e l'altro abbiamo chiesto feedback e preferenze ai degustatori mentre procedevano con gli assaggi.
Il risultato è stato più interessante del previsto: una sostanziale eterogeneità delle preferenze, sparse su pressoché tutte le regioni con diverse preferenze.
Eleggere un "vincitore" unico, questa volta, è pressoché impossibile e sarebbe poco rappresentativo della diversità territoriale della Borgogna in sé.
Più corretto allora un commento variegato, prendendo i vini che più hanno raccolto il favore dei degustatori.
La batteria dei vini di Chablis di Domaine des Malandes è stata apprezzata in toto, caratteristica per la sua freschezza e ruvidezza nei caratteri più citrici della "alta" Borgogna. Tra tutti, i più convincenti sono sicuramente stati il 1er Cru Vau de Vay 2018 e il vecchie vigne del 1er Cru Montmains 2017. Non di meno, sorprendente anche l'espressività del Petit Chablis 2016!
Scendendo in Côte de Nuits, la zona a nord della Côte d'Or, favorita per la produzione dei grandi Pinot Noir, i vini hanno raccolto un favore pressoché unanime.
Una batteria di vini rossi grandiosi, e se proprio dovessimo cercare delle punte di eccellenza... Allora eccole: il Fixin La Cocarde 2014 di Domaine Pierre Gelin e il Aloxe-Corton 2016 di Domaine Maurice Chapuis.
Eleganza, potenza, materia e al tempo stesso freschezza. Tra i bianchi della Côte de Beaune un solo vino bianco ha risaltato più di tutti, giudicato addirittura "STREPITOSO!" da un degustatore con gli occhi umidi dall'emozione. Parliamo del Puligny-Montrachet 2016 di Domaine Maurice Chapuis, un bianco proveniente da vigneti siti in una delle denominazioni sicuramente più riconosciute per la produzione di Chardonnay di prestigio e qualità.
Molto interesse è stato suscitato anche dal vitigno outsider del gruppo, il Gamay. La batteria dei vini di Beaujolais, caratterizzati da questo vitigno a bacca rossa, si è rivelata goduriosa e gioiosa, con particolare attenzione per il Beaujolais Brouilly 2017, di Domaine Richard Rottier.
Una degustazione prima della chiusura che ci ha riempito di soddisfazione, dandoci la possibilità di realizzare un'evento dalla qualità dei vini incredibile.
Ora, in attesa di poter riaprire, ci dedicheremo a progettare le prossime degustazioni... e qualche idea interessante ce l'abbiamo già!
Continuate a seguirci per restare aggiornati sulle nostre attività!
Comments